Il giorno 28 giugno 2017 dalle ore 21.30, presso il Padiglione della Transumanza – Badia di Frisa, si è tenuto l’ultimo incontro tematico relativo alla seconda fase del Contratto di Fiume Feltrino, promosso dalla Provincia di Chieti, e dai comuni di Lanciano (capofila), Castel Frentano, Frisa, Treglio e San Vito Chietino.
L’evento, realizzato all’interno del ciclo di incontri “Tu Come lo Vedi il Feltrino?”, ha posto come argomento di discussione la tematica “Agricoltura e viabilità/mobilità”.
L’incontro è stato aperto dal Sindaco di Frisa, Rocco Di Battista, che, dopo i saluti iniziali, ha ricordato le finalità dello strumento Contratto di Fiume, introducendo alle tematiche previste come focus dell’evento.
A seguire Silvia Ferrante (CDCA Abruzzo) ha brevemente richiamato le motivazioni del Contratto di Fiume Feltrino, illustrando le tappe salienti della prima fase, gli obiettivi e le attività della seconda fase del progetto, attualmente in svolgimento.
Tommaso Pagliani (CDCA Abruzzo), ha aperto il proprio intervento definendo le potenzialità del Piano Speciale Territoriale come strumento urbanistico, ed illustrando le possibilità di predisporre un Piano d’Azione (risultato atteso per la seconda fase del CDF Feltrino) contenente le basi per la scrittura di un PST. Questo passaggio potrebbe dare seguito alle strategie individuate attraverso il processo partecipativo, per la riqualificazione del bacino idrografico del Feltrino, attraverso uno strumento importante della pianificazione urbanistica. Ha poi fatto accenno all’inserimento nel Masterplan Abruzzo, di alcuni interventi facenti riferimento ai Contratti di Fiume attualmente attivi nell’ambito regionale.
E’ stato presentato l’opuscolo informativo “Se Mi lasci non vale” per il contrasto al fenomeno di abbandono rifiuti, realizzato dal CDCA Abruzzo – Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali, contenente la normativa attuale rispetto all’abbandono rifiuti, e le modalità di segnalazione presso le autorità competenti.
A seguire (con il supporto di alcune diapositive), Pagliani ha esposto gli elementi salienti del quadro conoscitivo preliminare: sono state trattate le principali questioni ambientali e socio-economiche legate al bacino idrografico del Feltrino, riportate nel Dossier Preliminare stilato nel 2015 (fase 1 del CdF Feltrino) e aggiornato durante l’attuale seconda fase.
In relazione al territorio di Frisa i principali argomenti trattati sono stati i seguenti : inquinamento delle acque; dissesto idrogeologico; uso del suolo; cambiamenti climatici; sviluppo del settore agricolo nel territorio di Frisa; rete viaria e mobilità rurale.
Il territorio di Frisa risulta caratterizzato da una forte propensione agricola, caratterizzata soprattutto da oliveti e vigneti, oltre ad una piccola percentuale di culture orticole. Nel bacino idrografico del Feltrino si è registrato, nel decennio 2000 – 2010, un leggero decremento dell’attività agricola. Questa tendenza, tuttavia, esclude proprio i territori di Frisa e San Vito Chietino. La SAU media (superficie agricola utilizzata) per azienda, nell’intero bacino idrografico, è pari a 1,24 ha ed è indice di un elevato grado di polverizzazione.
Tra le criticità relative al settore agricolo, si registra l’assenza nel sistema di irrigazione centralizzato. Ciò sottolinea la necessità da parte degli agricoltori di utilizzare a scopo irriguo le acque naturali, superficiali e sotterranee, presenti nel bacino del Feltrino. In tal senso, la depurazione riveste un ruolo strategico, poiché deve necessariamente svolgere la propria funzione in modo efficace e sicuro dal punto di vista igienico sanitario.
La rete viaria rurale mostra notevoli insufficienze, aggravate dai fenomeni estremi quali le piene del 2013 e 2015, che hanno contribuito ad accentuare la problematica. Questa criticità rende difficile il raggiungimento dei terreni agricoli da parte degli operatori del settore.
La natura delle coltivazioni (prevalentemente vigneti e oliveti), accentua la problematica dell’erosione del suolo. In questo contesto, l’agricoltura irrigua, associata a scelte produttive e pratiche compatibili e ad una più corretta gestione dell’acqua, potrebbe avere un importante ruolo al fine di sottrarre parti del territorio a rischio di degrado o abbandono. Viene sottolineata l’importanza del ruolo degli operatori del settore agricolo nella manutenzione dei canali di scolo, pratica sempre più rarefatta nel corso degli anni.
L’attività zootecnica, al contrario dell’agricoltura, risulta quasi assente.
Il fenomeno dei cambiamenti climatici, rivela la propria sussistenza sotto diversi aspetti:
- aumento delle temperature medie: secondo i dati del recente Profilo Climatico predisposto preliminarmente ai PACC della Regione Abruzzo, confrontando le temperature massime relative ai periodi temporali 1960 – 1990 e 1991 – 2005, si riscontra un trend di aumento delle temperature minime, medie e massime di 0,19°C, 0,22°C e 0,29°C per decennio, rispettivamente.
- piovosità: il bacino idrografico del Feltrino risulta interessato da una diminuzione della piovosità media, e da un contestuale aumento degli eventi piovosi estremi. Le acque provenienti dai depuratori, se fosse consolidata/potenziata l’efficienza depurativa, potrebbero svolgere un ruolo importante anche nel mantenimento delle acque all’interno degli alvei.
Il dott. Nicola Labbrozzi ha successivamente relazionato sul tema del dissesto idrogeologico, di forte rilevanza all’interno del bacino idrografico del Feltrino. Ha illustrato le peculiarità orografiche del territorio in questione, classificabili in due macro-categorie: una sabbioso-conglomeratica, che interessa soprattutto la piana tra Frisa, Sant’Apollinare e San Vito Chietino, l’altra di tipo argilloso, relativa ai territori prossimi all’asta fluviale.
A seguire è stato posto l’accento sull’aumento degli eventi piovosi estremi degli ultimi anni, e sulle conseguenti amplificazioni dei fenomeni franosi.
Luigi Iasci (CDCA Abruzzo) ha infine richiamato l’urgenza di rivedere lo sviluppo del bacino del Feltrino, attraverso una valorizzazione dei prodotti agricoli di qualità, del turismo, e delle aree di interesse paesaggistico. Ha poi esaminato lo stato attuale del territorio in questione rispetto a:
- situazione depurativa: con l’apertura del depuratore presso contrada Santa Croce, a Lanciano, sembra registrarsi un miglioramento della qualità delle acque superficiali del Feltrino;
- interruzione delle strade agricole: le piene del 2013 e del 2015 hanno causato l’interruzione di ponti e strade rurali, con impatti sul settore agricolo;
- abbandono rifiuti: permane la situazione di degrado legata al fenomeno, che registra un incremento durante il periodo estivo;
- usi delle acque: sono necessari interventi tecnici di regolazione del deflusso dell’acqua in eccesso, al fine di prevenire fenomeni di erosione idrici; di manutenzione dei canali di scolo; di implementazione di sistemi di raccolta delle acque utilizzabili durante i periodi siccitosi.
Durante la seconda parte dell’incontro si è aperto il dibattito aperto agli interventi dei partecipanti, moderato da Luigi Iasci. I contributi emersi sono riportati di seguito secondo il consueto schema utilizzato nei report dei precedenti tavoli tematici.
CRITICITA’ | IMPATTO SOCIO-AMBIENTALE | PROPOSTE E OPPORTUNITA’ |
– dissesto idrogeologico ed erosione del suolo
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– aggravamento degli impatti di frane e piene sul territorio: interruzione di strade e ponti rurali, e dunque difficoltà di accesso ai terreni agricoli da parte degli operatori di settore;
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– definizione di un piano di gestione e manutenzione del territorio;
– accesso ai fondi comunitari per la progettazione di interventi di ristrutturazione della viabilità rurale in dissesto
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Cambiamenti climatici
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Diminuzione della piovosità media, con aumento dei periodi di siccità e conseguenze negative sulle produzioni agricole.
Aumento dei fenomeni estremi (es. forti temporali) e forte rischio per i terreni agricoli
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– definizione di politiche, strategie e piani di adattamento ai cambiamenti climatici
– interventi in campo agricolo: attivazione di un team di esperti del settore per attività di ricerca, formazione ed informazione sulle pratiche agricole virtuose e sulle coltivazioni più resistenti alle modificazioni del clima nel territorio. |
Diminuzione della disponibilità di risorse idriche per l’agricoltura.
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– potenziale riduzione della produttività agricola e danni all’economia del settore. | necessità di pianificare:
– interventi tecnici di regolazione del deflusso idrico in eccesso, al fine di prevenire fenomeni di erosione idrici; – manutenzione dei canali di scolo; realizzazione di sistemi di raccolta delle acque utilizzabili durante i periodi siccitosi.
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espansione delle zone ad agricoltura intensiva e aumento dei carichi inquinanti | – Estensione delle zone a produzione agricola fino agli argini del fiume Feltrino, con conseguente rarefazione della vegetazione boschiva e della vegetazione ripariale: aumento del rischio idrogeologico;
– inquinamento da fitofarmaci, – abbandono di rifiuti speciali agricoli lungo gli argini del fiume. |
– Introduzione di meccanismi di premialità per la valorizzazione di pratiche agricole poco impattanti sul territorio.
– Ricerca di canali di finanziamento tramite PSR per la valorizzazione di un’agricoltura sostenibile e di qualità.
– Valorizzazione del ruolo dell’agricoltore come “sentinella” del territorio, attraverso interventi di formazione ed educazione ambientale. |
Forte riduzione della copertura boscata nell’intero bacino idrografico: maggiore esposizione ai fenomeni di erosione del suolo
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Rischio di piene rovinose | Necessità di coordinare un’azione di ripristino della copertura boscata coinvolgendo gli enti locali e gli operatori del settore agricolo.
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Terreni agricoli abbandonati
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la presenza di terreni incolti contribuisce a definire:
– spreco del patrimonio agricolo; – scarsa tutela del paesaggio; – inesistenza di interventi di manutenzione del territorio;
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Proposta di legge regionale per il censimento e il recupero produttivo dei terreni agricoli abbandonati con l’intento di favorire soprattutto l’imprenditoria giovanile nel settore. |
REPORT A CURA DI: CDCA Abruzzo